Dopo una settimana di pausa, la F1 è tornata con uno dei GP più difficili e belli allo stesso tempo, vi parlo del circuito di Spa-Francorchamps in Belgio, dove si è disputato il settimo appuntamento di questo mondiale 2020. Definita anche l’università della F1, questa pista rappresenta una vera prova d’esame per ogni pilota, che sia primo o ultimo in classifica.
Un weekend di gara particolare per tutti, perché proprio in questa settimana ricorre l’anniversario della scomparsa di Anthoine Hubert, il pilota di F2 che lo scorso anno ha perso tragicamente la vita inseguendo il suo sogno. Una perdita che ha ci ha ricordato ancora una volta quanto possano essere esposti al rischio i piloti di F1, una perdita che ha segnato ogni singola persona appassionata di motorsport, che sia un tifoso o un pilota.
Un circuito molto speciale per Charles Leclerc, dove lo scorso anno ha vinto il suo primo gran premio in carriera, entrando ufficialmente tra i grandi della F1. Uno scenario, passato, totalmente diverso rispetto a quello che abbiamo visto questa domenica. Già dal venerdì di prove libere, la Ferrari ha dimostrato di (non) avere il passo per competere con i top team, tanto che attraverso un paragone in termini di prestazione, si è visto come la rossa sia l’unica squadra a non essere migliorata rispetto al 2019, con ben +1.317 di ritardo. Prove libere che si sono poi concluse con una scomodissima P20 di Sebastian Vettel.
Nel sabato di qualifiche, la Mercedes è riuscita a completare la sesta prima fila stagionale su sette qualifiche disputate. Numeri importanti per una scuderia che si trova almeno 10 passi avanti rispetto alle altre. Max Verstappen si è dimostrato ancora una volta l’unico in grado di poter stare dietro alle Mercedes, completando così la terza casella in griglia, davanti ad un Daniel Ricciardo in forma con la sua Renault. Un dato non altrettanto felice è stato rappresentato dai due piloti Ferrari, in quanto per la prima volta in 53 gare di F1 disputate al Francorshamp, nessuno delle due monoposto è riuscita ad arrivare al Q3.
La domenica di gara del GP di F1 in Belgio 2020 è giunta con queste premesse, che si sono poi confermate in pista. Carlos Sainz è stato fin da subito spettatore di questo gran premio, poiché qualche minuto prima della partenza ha riscontrato un problema al motore della sua McLaren impedendogli quindi di prendere parte al Gran Premio. La gara non ha stupito quasi nessuno, con la conferma della grandezza e superiorità della Mercedes, che si può dire abbia corso una gran premio a parte. Un gap che non è stato interrotto neanche dalla safety car dovuta all’incidente di Antonio Giovinazzi e George Russell, costretti poi al ritiro. Una Ferrari che per ben 44 giri ha subito sorpassi senza avere la minima possibilità di difesa. Due piloti come Leclerc e Vettel che non sono riusciti nell’intento di “limitare i danni”, rimanendo fuori dalla zona punti. Anche l’ex pilota Ferrari Raikkonen ha concluso in 12° posizione, proprio davanti alle rosse. Un podio che si ripete da qualche gara, con Max Verstappen che si candida come l’unico in grado di poter inseguire le frecce d’argento. A sorpresa vediamo le due Renault di Ocon e Ricciardo, che hanno rispettivamente portato a casa il 5° e 4° posto con un giro veloce sul finale da parte dell’australiano.
Non sono queste le giuste premesse per presentarsi ai GP di casa per la Ferrari, ma la F1 ci ha insegnato che le gare possono essere piene di imprevisti e colpi di scena, ed è proprio quello che mi auguro possa accadere ad uno sport che regala grandi emozioni ed adrenalina a chi lo guarda.