Nel 2010 è arrivata la quarta generazioni di rete, conosciuta con la sigla 4G e coesiste insieme al 3G. Dal 2019 si parla invece di rete 5G, ma quali sono le differenze tra il 4G e il 5G? Il 5G fa male? La rete 4G è una rete ad alte prestazioni. La velocità di scaricamento dati arriva sino a 40 mega. Ma le sue recenti evoluzioni LTE (Long Term Evolution) e LTE Advanced hanno portato le sue attività ad altissimi livelli.

Le differenze con la generazione precedente non hanno ricadute solo nel campo delle prestazioni, ma anche strutturali. La prima distinzione è che la nuova rete viaggia sfruttando onde radio differenti dal 4G e frequenze molto più alte. Questo significa che, con l’arrivo della quinta generazione, i nuovi smartphone hanno dovuto montare al loro interno un antenna di tipo 5G. Il passaggio generazionale non sarà così indolore come lo è stato tra il 3G e il 4G, che utilizzano gli stessi dispositivi.
Quello che ci si aspetta dalla nuova rete 5G, oltre ad una maggiore velocità, una media di 200 Mbps e picchi fino a 1,8 Gbit/s, è quella che viene chiamata iperconnessione, che rientra nell’idea dell’internet of things, la connessione degli oggetti attraverso la rete. Questo progetto prevede miliardi di dispositivi connessi globalmente e ha la necessità di tempi di risposta rapidi. Per fare un esempio, possiamo pensare ad una casa in cui gli oggetti di uso comune sono tutti connessi e interattivi tra loro e rispondono a comandi invitati tramite la rete stessa. Ciò su cui ci si sta concentrando, quindi, non è tanto la velocità vera e propria, ma la possibilità di creare comunicazioni più efficienti tra i diversi dispositivi. In questo senso il nuovo standard promette di cambiare notevolmente il nostro quotidiano. Tutto intorno a noi sarà connesso costantemente a internet e ogni oggetto sarà controllabile in remoto. Da qualunque parte del mondo.
Inoltre l’hardware 5G, in un unico dispositivo, ha 5 tipologie di antenne e molte di più in un unico pannello, che operano a frequenze diverse in base al tipo di area in cui si trovano. Dal momento della nascita della nuova rete si è parlato tanto dei problemi di salute che si è pensato possano essere creati dall’inquinamento elettromagnetico. Riguardo questo fenomeno appunto di inquinamento eletromagnetico alcuni studi dicono, contrariamente alle tante discusioni popolari, che dovrebbe diminuire o rimanere uguale a quello attuale in quanto le antenne, anche se di più, sono meno potenti e si collegano in modo “mirato” ai dispositivi.