Lo Youtuber Stefano Lepri, in arte Stepny, condannato per evasione


21 Febbraio 2021

Lui che da anni chiede allo stato di regolamentare il lavoro che si è creato da solo, da zero, è il primo “creator” italiano ad essere condannato dalla legge per evasione fiscale. Lo Youtuber, Gamer e Influencer Stefano Lepri, in arte Stepny, è stato condannato ad 8 mesi di reclusione (carcere) per aver evaso il fisco per 76 mila euro nel 2017.

stepny
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In una storia sul suo profilo instagram dove conta ben 2 milioni e mezzo di follower, Stepny risponde dopo essere stato condannato cosi: “C’è differenza tra essere additato come criminale e sentirsi veramente tale. Il giudizio che mi è stato dato arriva dallo stesso Stato che in questi anni non è mai riuscito a fare chiarezza sul nostro lavoro, potevano usare me come qualsiasi altro per portare alla luce quella che per loro è giustizia. Mi sento piccolo di fronte a tutti gli insulti che ricevo in questo momento ma sono anche uni di quei giovani che dal lontano 2012 ha creduto in sé stesso e ha lavorato quotidianamente per creare qualcosa di nuovo. Datemi qualche giorno e tornerò più carico di prima perchè non c’è nulla che mi impedirà di continuare a fare ciò che amo. Grazie a tutti quelli che mi stanno sostenendo. Nei prossimi mesi verrà riaffrontato il mio caso in maniera più approfondita.”

Per coloro che se lo stiano chiedendo, Stepny non è attualmente in carcere, anche se è stato condannato a 8 mesi di reclusione. Lui stesso ha chiarito che nei prossimi mesi verrà riaffrontato il caso in maniera più appronfondita e verrà in quel caso confermata o meno la condanna.

Non mi sento di giudicare la vicenda perché così come il “creator” Stefano Lepri, tanti giovani che hanno iniziato a pubblicare semplici video sul youtube o in generale sui social si sono ritrovati a distanza di pochissimo tempo ad essere definiti “creator” a a ricevere compensi da sponsorizzazioni. Spesso si è molto giovani e non si conoscono le normative, anche se ancora normative specifiche per tutte queste nuove professioni digitali non ne esistono. Lo stato dovrebbe impegnarsi a redigere delle normative apposite così che tutti coloro che vogliono diventarlo sappiano già cosa dice la legge.

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