Nelle ultime ore si è venuti a conoscenza del fatto che i dati di 14.200 malati di HIV a Singapore siano stati pubblicati online a seguito di un attacco hacker, in quella che potrebbe essere considerata una delle violazioni della privacy più gravi della storia recente.
Max Heinemeyer, Director of Threat Hunting di Darktrace, si è espresso come segue in merito al furto dei dati di 14.200 malati di HIV:
“L’ondata di digitalizzazione che oggi il settore sanitario attraversa rappresenta un’opportunità estremamente preziosa per il potenziale in termini di terapie che è in grado di sbloccare. Tuttavia, questi benefici sono possibili solo se i dati clinici vengono adeguatamente protetti.
A soli sei mesi dalla violazione dei dati nota come SingHealth, assistiamo a una nuova falla che desta segnali di allarme molto forti per il sistema sanitario di Singapore. L’incidente sottolinea ancora una volta come gli addetti ai lavori continuino a esporre le informazioni a grandi rischi dal punto di vista della sicurezza, anche se non intenzionalmente o se magari non lavorano più nell’organizzazione.
È facile comprendere come queste informazioni possano essere monetizzate, attraverso forum criminali o semplicemente tramite blackmail. Ma, oltre a realizzare un rapido guadagno, queste violazioni mostrano un trend globale veramente preoccupante: esponendo pubblicamente informazioni confidenziali e identificabili, come nel caso che ha riguardato i politici tedeschi, i criminali possono causare sconvolgimenti diffusi e minare sistematicamente la fiducia di un’intera nazione nei confronti dei responsabili della protezione dei loro dati. L’utilizzo di difese come l’intelligenza artificiale permette di cogliere le minacce all’interno, prima che mettano in pericolo dati o operazioni, ed è essenziale per aumentare la cyber resilienza.”