CD Projekt Red dopo il recente attacco hacker subito, ha avuto un ultimatum di 48 ore di tempo scritto in un blocco note per mettersi in contatto con i diretti interessati e pagare il riscatto, altrimenti i dati rubati dai loro server e tuti i codici sorgente che sono riusciti ad ottenere sarebbero finiti nel web. L’azienda aveva da subito fatto sapere che non sarebbero scesi a compromessi e così è stato, però in primis il codice sorgente del gioco Gwent è stato diffuso gratuitamente in diversi forum di hacker per dare la prova dell’avvenuto furto e in seguito, è stata avviata un asta per l’acquisto del codice sorgente di Cyberpunk 2077 e The Witcher 3: Wild Hunt.
iCD Projekt Red non ha ancora dato una risposta sulla diffusione dei codici sorgente dei loro titoli più recenti, però sappiamo grazie all’azienda KELA (azienda che si occupa di cybersecurity, monitoraggio e raccolta dati nella Darkent), che l’asta si è conclusa e il venditore dal nome “redengine“, ha fornito come prova per la validità dei documenti un elenco delle directory di The Witcher 3 Wild Hunt.
Nel pacchetto che è stato venduto, oltre al codice sorgente di Gwent (già disponibile nel web), Cyberpunk 2077 e The Witcher 3: Wild Hunt, era presente un’altra versione di The Witcher 3 che era solamente la versione next-gen del titolo, con supporto al Ray Tracing. L’asta era partita con una base di acquisto di 1 milione di dollari, con possibilità di rilancio con un minimo di 500 mila dollari e si è conclusa perchè è stata riscossa la quota di 7 milioni per acquistare immediatamente l’intero lotto di file.
Per quanto riguarda gli autori dell’attacco hacker a CD Projekt Red, un’altra azienda di Cybersecurity, Emsisoft, ha fatto sapere che gli autori sembrerebbero il gruppo hacker di nome HelloKitty, nuovo gruppo attivo dallo scorso Novembre, responsabili anche dell’attacco alla CEMIG, società elettrica brasiliana.