La Apple è una delle multinazionali più potenti al mondo, nonché una delle più tecnologiche. Chi cerca un lavoro soddisfacente, e in linea con la propria passione per l’hi-tech, difficilmente potrebbe trovare delle opzioni migliori della cosiddetta Mela. Lavorare in Apple rappresenta dunque il sogno di molti giovani votati al digitale e non solo, ma servono ovviamente dei requisiti precisi per poter provare questa avventura con successo.
Lavorare in Apple: vantaggi e requisiti richiesti
Apple viene considerata come una delle migliori aziende non solo per fatturato, ma anche per branding. Significa che i dipendenti vengono trattati con i guanti e sono molto felici e soddisfatti del proprio impiego, il che ovviamente non fa altro che attirare un numero sempre maggiore di pretendenti. Gli stipendi sono assolutamente di livello, anche se è chiaro che dipendono sempre dalla mansione, e non mancano le possibilità per fare carriera e scalare le gerarchie, in piena meritocrazia. È però importante presentarsi nel modo giusto, al fine di attirare l’attenzione dell’azienda ed essere valutati positivamente. A questo proposito, è bene fornirsi di una lettera di presentazione e di un curriculum validi, completi di tutte le informazioni richieste. Per quanto concerne la loro stesura, in caso di difficoltà, è possibile fare riferimento ad alcuni spunti di lettera di presentazione disponibili online, ad esempio. Questi ultimi potranno essere utilizzati come linee guida per personalizzare, in un secondo momento, il proprio documento, e renderlo più accattivante.
Per vedere quali sono le posizioni aperte presso la Apple, poi, ci si può recare sul sito web ufficiale della Mela e consultare la sezione Lavora con Apple, tenendo conto dei vari requisiti richiesti dall’azienda in base al lavoro offerto e selezionando il Paese di interesse. In alternativa, è possibile inviare un’autocandidatura.
Il presente e il futuro di Apple e delle altre Big Tech companies
Apple ha deciso che i dipendenti devono lavorare in ufficio, stabilendo però delle nuove direttive per lo smart working. La Mela e le altre big tech companies stanno traghettando il mondo del lavoro da remoto verso il futuro, pur non rinunciando ovviamente alla presenza fisica in sede. È opportuno sottolineare che, data l’esperienza accumulata in questo settore a causa della pandemia, è stato possibile individuare con certezza i punti critici dello smart working. Si parla ad esempio dell’ingerenza del lavoro da remoto sulla vita privata, ovvero quando si lavora o si viene contattati fuori orario “d’ufficio”. D’ora in poi le grandi aziende impegnate nel digitale si concentreranno sempre di più sulla risoluzione dei problemi nati dalla pratica del lavoro da remoto, rendendolo sempre più rispettoso del lavoratore.